Lo scoppio del Primo conflitto mondiale segna indelebilmente la morale e il ruolo educativo e formativo del tessuto sociale del principio XX secolo. Per decreto, tutte le energie psicofisiche e formative devono essere concentrate verso le esigenze della produzione bellica. Ecco quindi il massiccio ricorso alla manodopera femminile e a quella contadina, che porta ad una grande estensione dell’inurbamento, inserendo nella vita e nei processi delle fabbriche persone provenienti dalla campagna. La situazione lavorativa, per molti, cambia radicalmente: nelle campagne l’agricoltura è genericamente basata sulla piccola e media impresa a gestione per lo più familiare, mentre il lavoro nelle fabbriche comporta questo processi di produzione frenetici e senza sosta, sotto le direttive altrui. Di conseguenza, cambia anche il ruolo delle donne, educatrici familiari per eccellenza.